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Holidays - Cap 5 - Naruto ITA

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CAPITOLO 5: "RISVEGLI IN UNA MATTINA DI INIZIO ESTATE"



Gli uccelli ricominciano a cinguettare, i grilli a cantare. Il sole si è alzato dietro le colline, e una nuova fresca mattinata comincia per il lido del signor Ukki.
Kakashi apre la porta del suo bungalow, passa oltre il tettuccio di stuoie appena fuori l'ingresso, dopodiché toglie le pantofole e i piedi nudi assaporano il fresco suolo mattutino. Un bel respiro.
Kakashi (pensiero): "Ah, le vacanze… Si può descrivere la pace e la serenità che si provano in una mattina come questa? Ti svegli, esci fuori, ed intorno a te vedi erba verde ancora bagnata di rugiada ed alti alberi dalle cui cime lassù filtrano i raggi del sole nascente; respiri un arietta di mare irresistibile, e il richiamo degli uccelli distende e rilassa. Vale la pena di svegliarsi presto, quando tutti ancora dormono, per godersi tutto questo."
Ukki (con un sacco di spazzatura in mano): "Giorno!"
Kakashi: "Giorno!"
Si lasciò sfuggire un sospiro e sorrise.

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!"

Kakashi: "è finita la pace…"
L'urlo si sostituì improvvisamente agli idillici suoni mattutini come una sveglia che suona di domenica mattina: crudele! E naturalmente l'intero settore ospiti si ridestò…
Tsunade: "Ma almeno in vacanza lasciatemi riposare, vi supplico!"
Shikamaru: "Ma che ore sono?... LE 7?!?!?!? BUUUUAAAAAH! SIGH!"
Rock Lee: "Ah, che bello! Anche il servizio sveglia! Il sonno mi ha proprio rinvigorito e posso approfittare delle ore fresche della mattinata per fare qualche esercizio!"
Gai (facendo flessioni): "1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8…"
Naruto: "CHE SUCCEDE?!?!? WAAAGH!" <<STONK!>>
Sai: "Ecco perché non ho voluto il letto di sopra."
Naruto (faccia spiaccicata a terra): "Stai… zitto!"
I più preferirono tornarsene a letto, senza nemmeno preoccuparsi della provenienza dell'urlo…
Hinata: "Ino che ti succede?"
Sakura: "Che hai?" Urlarono le amiche terrorizzate, svegliatesi di soprassalto!
Ino: "MI HANNO DIVORATA VIVAAAAAAA!"
Ten Ten: "Eh?"
Ino si buttò giù dal letto: "LE ZANZARE! Guardate come mi hanno ridotto! La mia pelle liscia e vellutata è tutta piena di bolle! Come hanno potuto ridurmi così?!?!?!?"
Le restanti ragazze tacquero…
Sakura: "E tu per una scemenza simile hai svegliato tutto il villaggio?"
Kisame: "DEI POVERI CRIMINALI NON HANNO NEANCHE IL DIRITTO DI RIPOSARE IN PACE? URLATORI A TRADIMENTO!"
Ino: "Chiamala scemenza! Ora mi prude dappertutto!"
Sakura: "Hanno morso anche noi, ma non per questo stiamo a fare casino!"
Ino: "Si, ma le zanzare hanno sempre avuto una predilezione per il mio sangue, e io scema che dimentico il repellente! Ma la prima cosa che faccio oggi è comprarlo: NON MI AVRETE SENZA COMBATTERE, CHIARO???"
Temari: "CHIUDETE IL BECCO A QUELL'OCA PRIMA CHE CI PENSI IO!"
Kakashi non poté che restare amareggiato nel vedere come quell'oasi di pace si fosse trasformata in un concerto di urlatori
"Umpf! Quante storie: svegliarsi presto non è poi un così gran sacrificio, anzi. Prima ci si sveglia in vacanza, più tempo si ha per godersela anziché star lì a poltrire. Mi sa che vado a prendere un po' di questa bell'aria." Rimise le pantofole ai piedi e si incamminò.
Dopo una tale, dirompente sveglia chi riusciva a riprendere sonno? A malincuore, decisero tutti di alzarsi. Del resto, come aveva detto Kakashi, era la loro prima mattina di vacanza, dovevano godersela, il pensiero di avere il mare a meno di cento metri fece il resto.
Furono le quattro ragazze le prime a prepararsi e ad uscire, borse da spiaggia alla mano.
Ino: "Sigh, guardate le mie braccia, e le mie gambe! Almeno con la crema guarente non mi pizzica più; grazie."
Hinata: "Di nulla!"
Sakura: "Vedi di non fare questo tutte le mattine però! Che frignona che sei!"
Ino: "Silenzio tu! Vorrei vedere te svegliarsi gonfia come un pallone!"
"Tu gonfia come un pallone? E io che dovrei dire…" disse all'improvviso una voce lamentosa…
Ino, Sakura e Ten Ten: "?!?!?!?!?!?"
Hinata: "KIBA?!?!?!?"
Guardandolo, Ino non sentì più di avere diritto di lamentarsi! Se con lei le perfide vampire ronzanti erano state cattive, con Kiba avevano rasentato l'atrocità, la brutalità, i livelli più alti di accanimento e ferocia! Il poveraccio era uno straccio, gli faceva male dappertutto e gli avevano tolto tanto sangue che era impallidito! Al suo fianco Shino ed Akamaru che lo guardavano con compassione! Il cagnone guaendo cercava di alleviare la sofferenza del padrone leccandogli le ferite: in quanto cane comprendeva quanto fosse dura quando gli insetti ti odiano…
Ten Ten: "E tu, Ino, saresti quella coperta di bolle? Sulla pelle di Kiba ci sono più punture che peli!" E l'Inuzuka era uno che in quanto a pelo…
Hinata naturalmente fu quella che corse senza esitazioni verso di lui come un angelo di carità e misericordia!
Hinata: "Ma cosa ti hanno fatto?"
Kiba: "Hanno attentato alla mia vita, ahi! Schifosissime bastarde! Ahi! Ouch!"
Si girò verso il compagno di stanza: "Shino… Eppure prima di metterci a (ouch!) letto ieri mi avevi detto di averci parlato, e avevi (ahio!) detto che eri riuscito a farle promettere di non attaccarci, (sigh!) invece io sono dissanguato e tu ed Akamaru non avete neppure una puntura, mi spiegheresti?"
Shino: "Ed è così: le ho indirizzate verso il settore dove ci sono i bungalow di quelli di Akatsuki, ma per qualche motivo con te non hanno mantenuto la parola."
Kiba: "Grrr! Infide e bugiarde, oltre che bastarde e schifose!"
Shino: "Non parlare così di loro!"
Kiba: "Non osare difenderle che potrei sbranarti!"
Hinata: "R-ragazzi, calma…"
Akamaru abbaiò per richiamare la loro attenzione, e depose ai piedi di Shino una bottiglietta…
Shino: "Acqua zuccherata… Ecco perché non hanno resistito: qualcuno te l'ha gettata addosso dalla finestra. E tu non ti sei accorto di nulla, tsk!"
Kiba: "Chi (Ahia!) è stato a farmi (Ahii!) questo?"
Hinata: "Non lo immagini?"
Il gruppo otto si girò verso destra, verso i loro bungalow…
Itachi si stava sgranchendo i muscoli fuori della sua capanna. Incrociò lo sguardo dei tre e sorrise malizioso. La crudele vendetta dell'Akatsuki si era abbattuta su di lui come promesso; sciocco Kiba a dubitarne ed abbassare la guardia!
Itachi: "(risata maligna) Muuahahahahaahah!!!"
Quella notte lui e i suoi amici erano dunque riusciti a fuggire dalla prigione di sabbia in cui Gaara li aveva conficcati. Come?

Kisame: "Itachi…"
Itachi: "Vi avevo detto di chiudere il becco o sbaglio?"
Sasori: "Ma Itachi…"
Itachi: "Zitti! Sono impegnato a meditare una vendetta contro quel bastardo e il suo cane…"
Deidara: "Si, però Itachi…"
Itachi: "CHE C'è???"
Hidan: "Si sta alzando la marea, pirla!"
Itachi: "………… DHO!"
L'alta marea: quando il livello dell'acqua, per via dell'attrazione magnetica della luna si alza e può sommergere parte delle spiagge!
Tobi: "Aiuto! Affogherò!"
Deidara: "EVVIVA!"
Kakuzu: "Ho già l'acqua alla gola! Che cosa facciamo?"
Itachi cercò di smuovere la sabbia intorno a sé: "Gnnnn! Dobbiamo liberarci!"
Ma era tutto inutile…
Ukki: "Salve."
Akatsuki: "AAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!"
Ukki: "Vedo che siete nei guai. Casualmente ho qui una pala, e potrei anche star qui a disseppellirvi anziché andare subito a cena."
Hidan: "Beh, lo faccia allora! Che cosa aspetta?"
Ukki: "Il fatto è che voi siete venuti qui senza prenotare, siete stati scortesi e maleducati e mi avete minacciato di morte se non vi avessi fatto stare qui gratis, quindi non so se posso considerarvi miei clienti… Forse se chiedeste scusa e accettaste di darmi quanto mi dovete…"
Kisame: "Umpf! Te lo sogni!"
Sasori: "Tsk! Giammai! Il nostro tesoriere è il più duro dei duri quando si tratta di dare soldi, non avrai un centesimo da noi, vecchio! Giusto Kakuzu?"
Kakuzu: (blub)(glubub)(blub)(glubublub!)
Sasori: "....."
Hidan: "Accettiamo!"
Itachi: "Ma di che ti preoccupi tu? Non sei immortale?" Avvertì l'acqua fredda sul collo…
Hidan: "Si, ma io detesto l'acqua salata negli occhi, e nelle orecchie, e nel naso! NON VOGLIO!"
Tobi: "Tobi è un bravo ragazzo, non può morire!"
Itachi: "Ok! Accettiamo! (glub!) Ora ci faccia uscire di qui, l'acqua si sta alzando! (blubgublub!)"
Ukki: "Eh eh eh, subito!"
E così il buon Ukki ebbe ciò che gli spettava e salvò la vita agli otto cattivoni. Morale: se il bastardo è in difficoltà è lecito approfittarsene… No, troppo diseducativo!


Hinata: "Credevi che dopo aver fatto fare pipì ad Akamaru sulla sua faccia non si vendicasse?" fece Hinata accigliata.
Kiba: "Sigh, avevi ragione tu Hinata! Ahiaaa!"
Hinata si voltò verso le compagne: "Ehm, ragazze, cominciate ad andare in spiaggia senza di me, devo occuparmi di Kiba. Poi vi raggiungo!"
Sakura: "D'accordo! Allora ci si vede lì, ciao!"
Hinata: "Vado a prendere la crema guarente, torno subito!"
Shino: "Mi raccomando: prendine tanta, ne servirà."
Kiba (pensiero): "Oh, beh, se non altro avrò una ragazza carina come infermiera, questo allevierà un po' il dolore! Ohi!"
Così, mentre gli altri si avviavano, Hinata restò a prendersi amorevolmente cura del compagno di squadra, mentre Shino ed Akamaru assistevano.

Hidan: "(YAAAAAAAAWWWWN!)"
Sasori: "Ehilà, dormito bene?"
Hidan: "Col cavolo, qui è anche troppo calmo e silenzioso, non riesco a prendere sonno."
Kakuzu: "Se vuoi stasera prima di andare a letto ti mimo le urla delle mie vittime mentre strappavo loro i cuori."
Hidan: "Ecco, quello mi sarebbe di grande aiuto per addormentarmi."
I bungalow degli Akatsuki erano tutti lungo un viale in terra battuta, trasversale a quello che entrava nel settore ospiti. I nostri amati mascalzoni, anche loro svegliati dall'urlo di Ino, si stavano radunando su quella viottola tra le loro abitazioni per scendere in spiaggia.
Arrivò in quel mentre Deidara: "Ragazzi, lo sapevate che Tobi dorme con l'orsacchiotto?"
Itachi: "Storia vecchia."
Deidara: "E sapevate anche che ora l'orsetto ha un paio di occhiali da sole sugli occhi, i bermuda e una canottiera su misura?"
Sasori: "Beh, se d'inverno lo veste da Babbo Natale bisognava aspettarsi questo ed altro. Certo che se è dura essere in coppia con lui, dividerci una capanna deve essere qualcosa di allucinante, eh?"
Deidara: "Prima o poi prendo l'orsacchiotto, e anche la balenottera che se premi la coda inizia a cantare "Tutti al mare" e li faccio brillare! Grrrr!"
Itachi: "Tu ti lamenti del tuo compagno di bungalow? E io che dovrei dire? Kisame russa sia dal naso che dalle branchie, si gratta la schiena e il sedere con Samehada, gira in mutande davanti a me, e mi sta rompendo da due giorni lamentandosi del fatto che non può andare a pesca."
Kakuzu: "Ma per pescare non deve buttarsi in acqua."
Itachi: "La sua non è pesca con la canna… è pesca coi denti…"
Sasori: "Non siete i soli ad avere problemi: Zetsu parla da solo nel sonno senza fermarsi mai. Ormai so tutto della vita di entrambi i lui, dei loro conflitti e delle loro turbe psicologiche."
Hidan: "Kakuzu per addormentarsi non conta le pecore, conta i soldi: è veramente un fissato, un venale, un…"
Kakuzu: "Idiota, io sono qui!"
Hidan: "Cavolo! Ed ora come faccio a sparlarti alle spalle se sei presente?"
Kisame uscì dalla capanna, borsa in spalla, e chiuse la porta: "Bene, andiamo a vedere se si può prendere qualche branzino che stasera ci facciamo una mangiata di pesce ancora più abbondante di quella di ieri di quei bastardelli di Konoha e li lasciamo a guardare! Ah ah!"
Itachi: "Hai l'attrezzatura da pesca con te?"
Kisame sorrise mostrando la dentatura affilata alla perfezione: "Si!"
Zetsu: "Eccomi sono pronto."
Zetsu: "Anch'io. Speriamo che oggi quelle cavolo di meduse schifose abbiano finalmente sgomberato il campo."
Zetsu: "Già, siamo qui da due giorni e per colpa loro ancora non siamo riusciti a farci un bagno decente."
Itachi: "Bene, visto che ci siamo tutti, possiamo avviarci."
Tobi: "ASPETTATEMI!"
Kisame: "Ci hai provato Itachi, peccato."
Tobi uscì tutto trafelato uscì dalla sua capannella conciato da far paura, o pena, o ribrezzo, o ciò che si vuole…
Aveva addosso uno di quei costumi da spiaggia integrali come si portavano decenni prima, fuori moda e fuori gusto; sulla maschera portava un'altra maschera, da sub, con tanto di tubo attaccato; le pinne già ai piedi che gli davano un andatura zampettante, resa ancora più difficoltosa dalla borsa a tracolla e dalla borraccia attorno al collo; e quello che oltrepassava ogni limite, una paperella salvagente di gomma intorno alla vita…
Tobi: "Sono pronto per il mare!"
Deidara: "Uccidetemi… Anzi, uccidetelo!"
Kisame: "Ma come fa ad essere tanto stupido?"
Hidan: "Non chiedertelo, la sua idiozia è qualcosa di incalcolabile."
Kisame: "E vabbé… Tobi, porta anche la mia borsa và, un carico in più non farà differenza." Tobi la afferrò al volo rischiando di cadere.
Toni (pensiero): "Stupido un corno…"

Tobi (pensiero con voce seria e maligna): "Mi credono un idiota, una sorta di ritardato mentale, lo scemotto della comitiva; per loro sono una barzelletta vivente… Se solo sapessero che dietro questa maschera e questa facciata da simpatico buffone si nasconde il grande Madara Uchiha, uno dei ninja più potenti che abbiano calcato la polvere di questo misero mondo. Se solo lo volessi potrei prendere il "caro" Deidara-senpai ed usarlo come zerbino, potrei avere quel pallone gonfiato del capo come cameriere personale, Kisame nuoterebbe nella mia boccetta per pesci rossi e la testa di Itachi campeggerebbe appesa sul muro dietro il mio trono come trofeo! Se solo volessi…
Ma non posso: devo mantenere un basso profilo e non lasciarli sospettare di nulla… Quindi pazienterò con questa abile recita, finché sarà il momento di uscire allo scoperto per realizzare i miei malvagi piani di potere, e allora finalmente questo branco di miserabili pagherà per ogni singola volta che mi hanno così irrisoriamente bistrattato…"

Kisame: "EHI, TOBI! TI DECIDI A MUOVERE IL CULO?"
Tobi (solita voce da testa vuota): "Arrivo! Tobi è un bravo ragazzo, ih ih! UUUPS!" Alla fine camminare con le pinne l'aveva fatto scapicollare a terra, come era prevedibile.
Il gruppetto poco dopo uscì dalla pineta.
Itachi: "Ehi, ragazzi, non ho ancora sentito un bel "Hip Hip Urrà!" per me da quando siamo partiti. Non sarebbe giusto visto che sono io quello che dovete ringraziare per essere qui a divertirti anziché a morire di caldo nel covo?"
Tobi: "SIIII! HIP HIP URRà PER ITACHIIIIII! UUUPS!" Di nuovo a terra...
Gli altri si astennero.
Itachi: "Tobi non sarà una cima in intelligenza, ma di sicuro è più educato e riconoscente di voi…"
Kisame: "Beh, in effetti hai ragione, è a te che dobbiamo l'idea di scappare e l'intero piano di fuga."
Zetsu: "Aspettate a gioire: prima o poi ci toccherà affrontare lui, che di certo a quest'ora se ne sarà accorto."
Zetsu: "Sigh, questo dannato pensiero mi impedisce di rilassarmi!"
Itachi si girò sorridendo verso la compagnia: "Suvvia! Rimandiamo la tirata d'orecchio del capo a quando sarà: tanto non può mica licenziarci tutti, sennò come porta avanti l'organizzazione?"
Zetsu: "Sarà, ma sono comunque inquieto…"
Itachi: "Tranquillizzatevi: siete in vacanza! Pensate piuttosto che siete qui alla faccia di quel metallaro del capo!"
Deidara: "Mi chiedo se anche lui non si stia divertendo: in fondo l'abbiamo lasciato solo con Konan…"
Itachi: "Naaaaa: quella si è rifiutata talmente tante volte ad ognuno di noi che comincio a pensare sia lesbica…"
Hidan: "Lesbica o no avremmo potuto portarla con noi: ci facevamo le orgette di gruppo la sera, uh uh!"
Kakuzu: "E tu saresti il religioso…"
Itachi: "Ecco la spiaggia. Non voglio più sentire una parola sul capo, lui non è qui e noi siamo liberi, capito? Liberi! Ed ora un bell'urrà per le nostre vacanze!"
Akatsuki: "URRà!"


Sorge una mattina nella più completa oscurità per i due terribili occhi che si aprono. Ma quegli occhi, dallo spaventoso potere, fendono l'oscurità e la vincono, non rischiarandola, ma sottomettendola. Il supremo Rinnegan…
La bara si apre, e lui ne esce. Un giorno come un altro per un uomo che non è come gli altri: un dio.

È lui il primo a comparire nella fitta penombra del nascondiglio. Dalla cima dell'alto e misterioso golem dai nove occhi domina con la vista tutto l'ambiente come fa una divinità dall'alto delle sue celesti dimore. L'altezza gli era sempre piaciuta, non è certo stando in basso che puoi avvertire appieno la tua potenza, la portata della tua ambizione, sentire nell'aria la gloria che raggiungerai e che farà risuonare il tuo nome per tutte le terre di tutto il mondo. Da lassù, Pain tacque in monolitica attesa.
Lei arrivò. Ma anche quando l'oggetto della sua attesa fu lì accanto a lui non si smosse. Konan, la classica, splendida donna che vicino ad un capo che si rispetti non manca mai, arrivava sempre dopo di lui, e si cominciava sempre e solo dopo di lei. Ora poteva chiamare anche gli altri. Era ora che Akatsuki sorgesse ancora dalle tenebre, e calasse sul mondo inerme, pronto a venire sottomesso a plasmato dalle sue utopiche mire.
Pain si spinse sul ciglio della testa della statua, e lì sullo strapiombo, alzò in alto le mani. L'urlo riecheggiò.
"AKATSUKI, VIENI A ME!"



Pain: "……"
Konan: "……"
Pain: "……"
Konan: "Puoi anche abbassare le mani Pain: non arriva nessuno."
Pain, che per tutto il tempo era rimasto immobile con le braccia alzate in un gesto evocativo: "Vedo." Laconico.
I due saltarono dalla cima del golem ed atterrarono sul pavimento del covo.
Pain strinse i pugni, la voce era deformata da rabbia inumana: "Dove sono?"
Konan: "E io come faccio a saperlo?"
Pain: "Era una domanda retorica: devo pur sfogarmi, no?"
Konan: "Ecco, tu sfogati e fai il figo con la tua ira da cattivo, io intanto cerco di scoprire che fine hanno fatto quei mentecatti."
Pain: "……" Il caro Pain si chiedeva come mai Konan fosse ancora nell'organizzazione nonostante il modo in cui si permetteva di rivolgersi a lui… Poi trovava subito un valido motivo: già lei era l'unica donna dell'intera Akatsuki, se l'avesse cacciata sarebbero diventati un club di soli maschi, e la gente logicamente avrebbe iniziato a sparlare…
Fatto sta che Konan continuava ad essere lì a fargli da assistente e a prenderlo per il culo, rovinando così la sua immagine e facendolo cadere continuamente dall'altare…
I due cominciarono a girare per il covo in cerca di tracce dei loro "compagni".
Pain: "La pagheranno cara per questa loro diserzione. Come pensano che io possa fare a diventare il padrone del mondo ninja senza loro a sgobbare per me? Non appena li avrò di fronte sperimenteranno come divento quando sto incazzato come una iena!" Aveva concluso la frase mormorando rabbiosamente a denti stretti! La figura di merda di poco prima gli bruciava!
Konan: "Fai pure… ma non scaldarti tanto Pain, col caldo che fa qui dentro è bene se tieni a freno i bollenti spiriti… Uuuuuff…"
La donna però in quell'istante ricevette da sé l'illuminazione.
Konan: "Un momento! E se avessero disertato proprio per questo?"
Pain: "Per il troppo caldo dici? Se è così sono davvero delle mammolette."
Konan: "Beh, però io non darei loro tutti i torti. Qui nel covo ci si squaglia: non ci sono condizionatori, e tu hai persino proibito loro di togliersi questo pesante accappatoio durante le riunioni."
Pain non si scompose, anche se quella giornata, seppur appena iniziata, gli stava già venendo a noia: "Primo: i condizionatori non ci sono perché Kakuzu il tesoriere li ha reputati spesa inutile, quindi non hanno diritto di lamentarsi se non con lui. Secondo: quella di togliersi l'accappatoio solo perché fa caldo era una proposta impensabile, inaccettabile, improponibile!"
Si mise in posa, sfoggiando con orgoglio quel suo maestoso soprabito, in cui però anche lui stava fondendo…
"L'accappatoio nero a nuvolette rosse è il nostro simbolo di riconoscimento e distinzione; è ciò che ci rende tutti membri della grande organizzazione Akatsuki che un giorno dominerà ogni cosa! È assolutamente IRRINUNCIABILE! Facci caso: ogni volta uno di noi se lo toglie inevitabilmente crepa: pensa ad Orochimaru, che si è messo in proprio ed è morto, pensa a Sasori, pensa a Deidara, pensa a Kakuzu…"
Si girò e si passò rapidissimamente una mano sulla fronte e fece una smorfia di sofferenza per il caldo. Poi voltandosi riprese la sua flemma.
"L'accappatoio nero a nuvolette rosse È Akatsuki; non lo si può rimuovere, mai! In nessun caso!"
Konan prima tacque… poi sorrise beffarda: "Benissimo, ora ho un buon motivo per rifiutarmi a te, caro Pain: se non posso togliermi l'accappatoio nero a nuvolette rosse non posso neppure togliermi gli abiti che porto sotto. Ergo, per il semplice motivo che non posso non te la darò mai!"
Pain: "DHO!"
Si era dato la zappa sui piedi! Come si è potuto intuire, essendo l'unica donna di Akatsuki era soggetta alle affettuose e sensuali attenzioni di tutti gli altri membri, eppure…
Pain: "Maledizione Konan! Tu sei la gnocca da schianto che al fianco di un grande cattivo non può mai mancare…"
Konan: "Uh uh, grazie per la "gnocca da schianto"!"
Pain: "E si suppone che una donna perennemente a contatto con un nutrito gruppo di uomini non abbia difficoltà a soddisfare i propri appetiti… Ma tu non sembri proprio averne. Dì un po' sei lesbica?"
Konan: "No." rispose lei secca. "Semplicemente sono gnocca, ma non troia."
Del resto bisognava capirla, la povera Konan, per quanto circondata da uomini, non aveva neanche una possibilità di scelta…
Pein: amico d'infanzia, lo conosceva bene, ci sarebbe stata volentieri, non fosse per tutti quegli spaventosi piercing, che per inciso aveva anche lì…
Zetsu: di uomo ne voleva possibilmente uno, non due.
Sasori: l'idiota, nel sacrificare il suo corpo per quello di legno e ingranaggi di un burattino aveva sacrificato anche il pacco, quando se ne accorse era troppo tardi…
Deidara: aveva sentito che usava le bocche sulle mani per scopi non molto consoni alla morale…
Hidan: il sadomasochismo non rientrava nelle sue preferenze…
Kakuzu: troppo vecchio.
Itachi: troppe rughe.
Tobi: troppo stupido.
Kisame: troppo pesce.

Konan: "… Sigh!"
Pain: "Chiudiamo qui il discorso "non ve la faccio vedere nemmeno col binocolo" per il momento… Abbiamo faccende più serie di cui occuparci. Quella del caldo è un ipotesi plausibile; hai anche un idea di dove potrebbero essere anziché qui a farsi mettere i piedi in testa dal sottoscritto?"
Konan: "Beh, solitamente, col l'arrivo del caldo e dell'estate… si va in vacanza."
Pain ebbe un sussulto: "VACANZA?!?!?!?"
Le diede le spalle: "Io ho scelto accuratamente ogni membro della mia organizzazione: sono un po' strambi, ma sono tutti dei duri, cattivi fino al midollo, sono professionisti, non dei lavativi che…"
Konan: "Sono in vacanza: ho trovato il messaggio che ci hanno lasciato. Naturalmente non dicono né dove sono andati né quando tornano."
Pain, approfittando del fatto che lei non lo poteva vedere in faccia arrossì d'imbarazzo, poi di rabbia: "E cosa dicono?"
Konan: "Oltre al fatto che sono partiti per delle "giustissime" ferie, non molto e neanche roba di troppa importanza: ti dico solo che c'è "Tobi è un bravo ragazzo" ad ogni capoverso…"
Pain: "…… GRRRRRRR!"
Iniziarono a sentirsi tuoni fortissimi e fulmini al di fuori della grotta, ed una pioggia crudelmente martellante iniziò a cadere.
Konan: "P-Pain, cerca di comprenderli: fa effettivamente troppo caldo, e quelle chiazze di sudore che lasci per terra ogni volta ti fermi in un posto per più di due minuti ne sono la prova. Lavorare in queste condizioni è troppo difficile."
Pain: "Difficile o no… devono pagare! Sono dei lavativi, dei disertori, delle pappemolli! Sono fuggiti senza avvisarmi di nulla, è un affronto alla mia autorità."
Erano fuggiti perché di certo non avrebbe accordato loro il permesso, ma ormai Itachi aveva insinuato nelle loro orecchie la pulce dell'ozio e dell'abbronzatura sotto il solleone: nessuno avrebbe potuto fermarli.
Pain: "è deciso Konan: li troveremo, li prenderemo per le orecchie e faremo loro pentire di aver pensato di andarsela a spassare alle mie spalle."
Konan sbuffò: "Oh, Pain, ma perché non ti prendi un po' di vacanza anche tu? Stai accumulando troppo stress di recente!"
Pain: "SE SONO STRESSATO è COLPA DI QUEI LAVATIVI! Sanno solo farmi penare! Essere il loro capo è… è…… Bah, lasciamo perdere! E comunque niente vacanze: abbiamo dei compiti da svolgere e nemici da combattere."
Konan (facendosi aria con la mano): "Ma quali nemici? Con questo caldo di sicuro anche loro sono partiti per le vacanze!"
Pain: "Se è così non è un buon motivo per poltrire a nostra volta. Se davvero per esempio Konoha è in vacanza noi dovremmo approfittarne per attaccarla di sorpresa e sottrarle il jinchuuriki, non perdere tempo in spiaggia!"
Konan, vista l'inamovibilità del suo capo si rassegnò, visibilmente sconfortata.
Konan (pensiero): "Che peccato, già immaginavo me e lui su delle sdraio sotto l'ombrellone a brindare con lunghi bicchieri pieni di cocktail con l'ombrellino…"
Sospirò sognante, ma poi la nuvoletta del sogno scoppiò: "Sigh…"

Pain e Konan, tornati alla loro base nel Paese delle Piogge corsero a consultare una cartina. Fuori dalla finestra un tempo schifoso che fece volare la mente di Konan ancora di più verso cieli tersi e piscine d'incanto…
Peccato che quella testa di piercing pareva del tutto ignorare quel genere di pensieri, concentrandosi unicamente sul suo proposito di vendicarsi sui suoi pigri sottoposti.
Pain scrutò la carta: "Dove possono essere andati?"
Konan: "Beh, ci sono molti bei luoghi di balneazione sia a sud che ad est del covo. Ma come si fa a trovare il punto preciso su centinaia di chilometri di costa?"
Pain restò del tempo a rimurginare.
Pain: "So dove sono."
Konan sobbalzò stupita.
Pain: "Si sono recati nel vicinissimo Paese delle Spiagge, il famosissimo paese dove la villeggiatura e il turismo sono i settori trainanti, dove si trova il magnifico Villaggio del Mare, il più bel posto in assoluto dove trascorrere le ferie."
Konan: "Ed è lì che si trovano?"
Pain aguzzò le ciglia, puntando intensamente con lo sguardo il Paese delle Spiagge sulla cartina: "No… Conoscendo Kakuzu, di certo li avrà costretti a non avvicinarsi a più di 20 chilometri da quel posto, visti i prezzi…"
Tirò fuori da un cassetto una cartina più dettagliata: "Dunque, se noi escludiamo un raggio di 20 chilometri dal Villaggio del Mare, troviamo che il luogo di villeggiatura più vicino, economico e comunque dai buoni servizi è…"
Passò sulla carta col dito…
"Qui: nel villaggio vacanze di un tale di nome Ukki…"
Konan era rimasta a bocca aperta: "Strabiliante! Delle deduzioni ottime Pain!" lo guardava colma di ammirazione.
Konan: "Molto bravo davvero, però… non possiamo essere certi al cento per cento che si trovino lì…"
Pain: "Invece si: sento che sono lì. Non potrei esserne più certo."
Konan era ormai rapita da lui: "Come mai Pain? Onniscienza divina?"
Pain: "No, mentre eravamo al covo ho trovato per terra questo depliant del lido di questo Ukki, e la parte con le indicazioni su come raggiungerlo era strappata. Quindi è certamente lì che sono andati!"
Konan: "………………………………………………………………………"
Pain: "……"
Konan: "………………………………………………………………………"
Troppo delusa per rispondergli…
Konan: "… Sigh! E io che per un attimo ho pensato avessi davvero un intelligenza divina! Tsk!" E le cascarono le braccia.
Pain: "Però devi riconoscere che per il modo in cui prima ho costruito le mie deduzioni potrei anche scrivere dei gialli!"
Konan lo guardò con aria di sufficienza…
Pain: "Basta così! Andiamo a prendere quegli idioti!"
Konan fece le spallucce: "E andiamo."
Konan (pensiero): "Che bello! Finalmente vedrò un villaggio vacanze com'è fatto e potrò fuggire via da questa cavolo di pioggia, ih ih!"
La donna era pur sempre originaria del "Paese delle Piogge": dopo anni ed anni divisi tra quello e covi bui e tetri, anche solo transitare in un luogo di vacanze la faceva elettrizzare!
Capitolo 5 pronto da leggere ^__^
Buona lettura e buona estate con Naruto e co. da TonyCocchi!


ELENCO CAPITOLI:

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Cap2: [link]
Cap3: [link]
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Cap5: ---
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Comments1
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MWkillkenny84's avatar
E la Nuvola Da Impiegato inizia a farsi vedere all'orizzonte...