Usi e costumi dei Trolls
[Per i trolls tutto è violenza,anche la realizzazione di oggetti banali.Essi inchiodano i coboldi per i polsi alle pareti delle caverne.Aperte le loro pance,mentre sono ancora vivi,li eviscerano,gettandando le frattaglie in bacili sottostanti.Portano poi con se i bacili,lasciando poi i corpi svuotati a perdere il sangue che gocciola e scivola via tramite canaletti agli angoli dei corridoi,i quali fanno confluire i liquidi verso piccoli canali di scolo.Quando i ventri capaci delle piccole creature sono rinsecchiti,essi li usano per conservare chiavi ed altri piccoli oggetti in metallo : I trolls forgiano migliaia di oggetti.Con la stessa crudeltà illuminano le caverne,loro tane di pietra, inchiodando alle pareti corpi di elfi squartati:nei loro petti,anche scoperchiati e senza vita,i cuori continuano a rilucere come freddo argento.Alla luce di quei sacri cuori,i trolls vivono le loro oscure vite…ed a sera,prima d’una nuova caccia,si tracciano sul viso segni propiziatori con l’ematite che sperano di sostituire col sangue vivo delle loro prede.Anche quella sera essi uscirono bramosi di preda,ingnari del raro trofeo che li attendeva: poco distante infatti s’aggirava smarrito e confuso un angelo.Quando i trolls videro l’angelo,presero a colpirlo con pesanti pietre legate a corde di tendine di uro,fino a che non l’ebbero atterrato.Poiché l’angelo non aveva sesso,gli infilzarono il basso ventre con un coltello d’ossidiana e praticarono un pertugio per poterlo stuprare.Alla fine dell’oscena perversione, lo crucifissero ad un frassino spoglio ed apertagli la pancia,ne mangiarono le interiora mentre,pur’ stordito,ancora viveva.L’angelo,con le ultime forze che gli restavano,produsse un grido acuto,ma tanto armonioso da parere un canto, e spirò.Inteso ciò,un branco di cani d’acqua si sollevò dal vicino lago e si lanciò sui trolls, trascinandoli con sé e facendoli affogare.Al mattino i corpi dei mostri,come disgustose ninfee nere,vestivano a lutto il lago.]